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Autismo:voce,gesto,linguaggio

Le moderne neuroscienze hanno ripetutamente mostrato che sin dalla nascita l’interazione con l’ambiente (esperienza sensori-motoria) rappresenta la modalità di selezione dei circuiti cerebrali da parte dell’organismo (selezione esperienziale). Allo stesso tempo, la selezione della circuiteria neurale regola gli apprendimenti, garantendo la progressiva acquisizione delle nostre facoltà mentali. Questo significa che ogni nostra abilità, anche quelle specie-specifiche (linguaggio, letto-scrittura, ecc...

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Autismo: voce, gesto, linguaggio

Se dovessimo affermare che Homo sapiens si differenzia dal resto del creato perché è dotato di linguaggio e che gli esseri umani parlano e comprendono le parole ascoltate in quanto il neurosviluppo ha garantito loro l’organizzazione di aree cerebrali situate nell’emisfero sinistro nessuno mostrerebbe meraviglia.

Eppure, la semplice acquisizione di questo concetto potrebbe allontanarci dal comprendere fino in fondo la nostra natura. Infatti, prima che le aree del linguaggio si sviluppino in una maniera ottimale, per garantire al bambino di parlare “con” gli altri membri del gruppo e non parlare “a” quella persona, è necessaria una trasformazione e un’organizzazione (neurosviluppo) di numerosi circuiti sensori-motori abilitati in funzioni (percezione, motricità) differe...

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AUTISMO: VOCE,GESTO,LINGUAGGIO.

Per le moderne neuroscienze il cervello è organizzato su diversi livelli spaziali e temporali: i neuroni comunicano tra loro mediante molecole e segnali elettrici, e costruiscono reti grandi e piccole che collegano differenti aree cerebrali. In effetti, circuiti neuronali differenti devono sincronizzarsi affinchè si sviluppino funzioni complesse, come la percezione, la motricità fine, l’attenzione, le memorie, gli apprendimenti didattici, il linguaggio, finanche il pensiero e la socialità. Anche il fattore temporale riveste primaria importanza. Infatti, la differenza tra sensazione, percezione, memoria viene generata, più che a livello spaziale, dal livello temporale...

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FACCIA A FACCIA CON IL PROPRIO ESSERE

                                                

E’ nel cuore, e non nel cervello, che Aristotele aveva posto l’origine della mente, anche se, ad onor del vero, un secolo prima Ippocrate aveva sostenuto che era il cervello l’organo pensante.

Nei circa duemila e cinquecento anni trascorsi, mentre del cuore si conoscono struttura e funzioni da moltissimo tempo, del cervello abbiamo iniziato a comprendere la struttura, la funzione e, soprattutto, l’organizzazione solo negli ultimi decenni.

In effetti, solo agli inizi del secolo scorso (1906), con la scoperta del neurone da parte di Santiago Ramòn y Cajal, le neuroscienze diedero inizio agli studi sull’organizzazione cellulare del cervello...

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PERCHE’ LEGGIAMO

 

Le moderne neuroscienze hanno ripetutamente dimostrato che l’apprendimento di tutte le nostre abilità si basa sul rinforzo e sull’eliminazione delle sinapsi nel nostro sistema nervoso. Le sinapsi, infatti, costituiscono le tracce di memoria di tutte le stimolazioni sensori-motorie a cui la vita ci ha sottoposto modificando, in tal modo, il comportamento dei neuroni e, in ultima analisi, dell’organismo stesso.

Una sinapsi i cui due neuroni (il presinaptico ed il postsinaptico) si attivano insieme vede aumentare la forza del loro “legame” (legge dell’adattamento o di Hebb), ed anche la propria dimensione cresce per poter accogliere un maggior numero di molecole recettoriali (epigenesi)...

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La scorza del cervello del cucciolo d’uomo

                                 

 La cortex cerebrale o “scorza del cervello” è una delicata superficie spessa pochi millimetri che ricopre i due emisferi cerebrali. E’ all’interno delle sue mappe, formate dai neuroni corticali, che troviamo distribuite le informazioni finali (potenziali d’azione) provenienti dai sensi oltre che dal corpo.

Negli ultimi decenni, grazie a mezzi di indagine sempre più sofisticati e meno invasivi (es. fMRI), abbiamo potuto conoscere sempre meglio sia come è strutturata la nostra corteccia sia come si organizzano, in rete, i circuiti sensori-motori che la compongono.

 Così, ad esempio, abbiamo da anni appreso che nelle aree visive del nostro cervello esistono parti di corteccia che rispondono esclusivam...

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UN CABLAGGIO MOLTO PRECOCE

    

    “Sono trascorse solo otto settimane da quando uno spermatozoo e un ovulo si sono incontrati, e da quando ha avuto inizio la magia dell’epigenesi, ossia l’autoformazione di un essere umano. A due mesi di gravidanza l’embrione è lungo poco più di 1 centimetro, eppure a questa età esso possiede un sistema nervoso ormai notevolmente sviluppato.

 I suoi nervi, che si irradiano dal midollo spinale, raggiungono già i loro bersagli principali, così da ricoprirne l’intera superficie corporea.

 Le connessioni nervose si formano inizialmente su una base in buona parte genetica.

 In ciascuno di noi, per esempio, le mani sono innervate da tre nervi distinti: dal nervo radiale, che contatta la regione del pollice e dell’indice; dal nervo mediano, che ricopre in...

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SOGNARE E’ UTILE PER L’EQUILIBRIO TRA I NOSTRI SENSI


Nella seconda metà del secolo scorso differenti ricerche, eseguite sia su mammiferi (ratti) che su scimmie ed uomini (veterani di guerre), fecero emergere l’idea che quando gli input sensoriali cessano all’improvviso le aree sensoriali corticali non “muoiono” ma si riorganizzano poiché vengono invase dai prolungamenti di neuroni sensoriali originariamente deputati ad altre aree corticali..

 Nel corso degli ultimi decenni, gli esami neuro-strumentali non hanno fatto altro che convalidare questa osservazione. per cui oggi sappiamo con esattezza che in caso di deprivazione di afferenze da parte di qualsiasi sistema che invia informazioni al cervello le aree corticali deputate a ricevere queste informazioni non resteranno inutilizzate.

Per questo, non dovrebbe destare alc...

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E’ importante conoscere che il cervello è un organo cablato dal vivo

 

 Da qualche decennio le neuroscienze hanno definitivamente chiarito che il cervello è un sistema dinamico, che modifica costantemente i propri circuiti per rispondere alle caratteristiche dell’ambiente e alle capacità del corpo.

 All’interno dei nostri cervelli, i collegamenti tra i neuroni fioriscono, muoiono e si riconfigurano senza sosta. In altri termini, il nostro cervello cambia continuamente.

 Per tutto ciò, in questo preciso istante siamo un pochino diversi da come eravamo ieri e domani saremo ancora un pò diversi.

Le neuroscienze attuali ci hanno fatto comprendere anche altro, appagando quel nostro desiderio di conoscerci meglio.

 Ad esempio, abbiamo appreso che veniamo al mondo con un cervello in gran parte immaturo (in termini organizzativi).

 Di ...

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NON SI PUO’ SEPARARE CIO’ CHE E’ COLLEGATO


Nel corso degli ultimi cinque secoli si è assistito a diverse rivoluzioni scientifiche.

Nell’ambito delle neuroscienze la prima vera rivoluzione scientifica risale al 1906, quando l’impegno di Camillo Golgi e di Ramòn y Cajal ci fecero conoscere la cellula nervosa o neurone quale unità genetica, funzionale ed anatomica del sistema nervoso centrale.

 Nell’arco di qualche decennio si venne a conoscere che queste proprietà biologiche delle cellule nervose fanno sì che il cervello, lungi dall’essere un accumulo di cellule, diventi un sistema capace di organizzarsi e di consentire all’organismo di dar luogo a comportamenti di grande complessità.

Successivamente si apprese che il principio che regge tale organizzazione è la sincronizzazione, ovvero la formazione d...

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