Articolo 1 : trattandosi di un’anomalia del comportamento non può essere proponibile un approccio al ” problema ” che non sia in termini neurobiologici. Allo stato, solo attraverso la neurobiologia lo studio del comportamento umano è reso sondabile e trasparente.
Articolo 2: non esiste un’unica causa nella genesi di tutti i quadri clinici diagnosticati “autismo”. Per tale motivo è necessario che la comunità scientifica si impegni nel classificare gli autismi ai fini terapeutici e prognostici.
Articolo 3: la tipicità neuroanatomica specifica dell’autismo consiste in un’alterazione della connettività tra neuroni, talvolta evidente sin dalle prime fasi dello sviluppo.
Articolo 4: le ipotesi di trovare un sistema specifico dell’autismo si sono infrante. Parlare di ” specchio rotto ” o di ” malfunzionamento del modulo della mente” significa proporre ipotesi fantasiose e prive di scientificità.
Articolo 5: possono determinare una diversa organizzazione neurologica, con conseguente PHI alterata e, dunque, autismi un’ infinità di cause ambientali. Queste possono interferire sullo sviluppo del sistema nervoso centrale sia in epoca prenatale ( condizioni metaboliche materne, condizioni infettive, fattori ormonali e/o iatrogeni, fattori tossici, ecc ) che perinatale, che nelle prime fasi dello sviluppo extrauterino ( fattori infettivi/infiammatori). In alcuni casi la causa della condizione può essere determinata da un’anomalia genetica.