ARTICOLO 7: Il principio della neurodiversità, ovvero, il soggetto con autismo ha un’ ORGANIZZAZIONE NEUROLOGICA diversa ed esprime una PHI diversa, affonda le sue radici nella neurobiologia evolutiva.
Qualche miliardo di anni fa sul nostro pianeta comparvero cellule capaci di mantenere un gradiente elettrico sulla propria membrana e di utilizzare tale gradiente al fine di comunicare ad un’ altra cellula una modifica dell’ambiente. Le cellule con tali caratteristiche, chiamate dall’uomo neuroni o cellule nervose, assunsero la funzione di coordinare l’attività di tutte le altre cellule dell’organismo pluricellulare. Inoltre, permisero di regolare l’output, ovvero l’azione più adattiva al cambiamento ambientale. Quando i sistemi nervosi, nel corso dell’evoluzione, divennero più complessi poichè gli organismi si fecero più complessi, le informazioni ambientali capaci di modificare gli output motori risultavano infinite. I sistemi nervosi dovevano organizzarsi al fine di selezionare, a vari livelli della loro organizzazione, gli input sensoriali. Tale funzione ” selezione” ci consente di leggere quest’articolo senza avvertire con consapevolezza la ” sensazione” che i nostri piedi poggiano sul pavimento. Un danno neurologico, in un’ epoca precoce dello sviluppo, indipendentemente dalla sua natura, modificando la funzione di selezione del sistema nervoso, modifica gran parte della circuiteria talamo-corticale, alterandone l’architettura ( nei prossimi articoli vedremo fin dove, grazie agli studi pionieristici di Hubel e Wiesel, le neuroscienze sono arrivate). Tale organizzazione neurologica diversa esprimerà una PHI diversa. Le capacità dell’individuo, di conoscere e di manipolare il mondo, saranno diverse ( neurodiversità/diversabilità).
Il bambino con autismo non è un bambino con deficit ( art. 6 ) bensì un bambino con danno neurobiologico ( art. 1) che può essere provocato da svariate cause ( art. 5). Tale patologia, può essere compresa patogeneticamente, solo grazie alle conoscenze della neurobiologia evolutiva ( art.7 ). In futuro, grazie anche al contributo di questo blog, ad ognuno la propria diagnosi patogenetica ovvero il suo autismo ( art.2)