Abbiamo visto, nell’articolo di ieri, che un semplice atto riflesso, richiede non solo una specifica informazione (la tensione tendinea provocata dal colpo del martelletto), ma anche un’organizzazione capace di coinvolgere due distinti nuclei di motoneuroni. Il riflesso (sollevamento della gamba) richiede l’azione integrata del quadricipite (aumenta il tono) e del bicipite femorale (riduce il tono). Ieri, abbiamo anche scritto che, la conformazione del nostro sistema nervoso è quella di un asse longitudinale, con rigonfiamenti craniali (l’ultimo, quello corticale, molto più voluminoso dei due sottostanti). Sul retro della scatola cranica, troviamo il cervelletto. Tale conformazione è secondaria al fatto che, essendo il comportamento umano regolato da attività non solo riflesse, ma anche automatiche e consapevoli, progredendo dal midollo spinale all’encefalo, deve aumentare il numero degli interneuroni. Questo perchè, quando uno stimolo sensoriale entra nel sistema nervoso e provoca l’attivazione di un raggruppamento di neuroni, per provocare comportamenti più complessi, l’informazione dovrà distribuirsi ad un numero, sempre maggiore, di nuclei motori. Immaginiamo un cucciolo d’uomo di cinque mesi che inizia a strisciare. Gli interneuroni integrano informazioni affinchè i movimenti degli arti si coordinino. Vie di connessione sempre più robuste e aumento del numero degli interneuroni sono responsabili dei rigonfiamenti. Essendo la corteccia cerebrale la parte più estesa, appare ovvio che sia la parte del sistema nervoso, ove l’informazione, verrà ad essere, più integrata. Infatti, a livello corticale, l’organizzazione funzionale cambia notevolmente, i neuroni non sono più raggruppati per specifiche funzioni, ma si dispongono “a rete”. Questa maggiore complessità organizzativa, garantisce il passaggio da comportamenti riflessi (il colpo del martelletto), ad automatici (lo striscio), a consapevoli. Tra le funzioni consapevoli, la più conosciuta è quella del”vedere”.
Vedere richiede la ricezione di energia elettromagnetica (luce) da parte dei recettori retinici connessi a neuroni che, stimolati, danno origine ad impulsi neurali. Questi impulsi sono trasmessi alle aree del talamo visivo, una stazione di passaggio sottocorticale che, facilita il passaggio di alcuni impulsi a discapito di altri e, fornisce l’informazione alla corteccia visiva. I circuiti della corteccia visiva primaria generano una rappresentazione iniziale dello stimolo in termini di linee, angoli, bordi, livelli di luminosità e colore. Queste informazioni, sotto forma di energia nervosa (potenziali d’azione), passeranno ad altri interneuroni,situati nelle aree secondarie e terziarie della corteccia visiva e, forniranno al possessore di quel sistema nervoso, informazioni sulla forma, sul movimento , sul colore dello stimolo visivo. I potenziali d’azione specifici andranno ad “informare” nuove popolazioni di interneuroni, situati in aree corticali comuni a tutti i sensi. Il corrispettivo fenomenico (psicostato) sarà quello di garantire al possessore di quel sistema nervoso una corretta manipolazione di ciò che ha visto. Infine, di immaginarla.