Un cucciolo d’uomo sano, alla nascita ha un sistema nervoso già composto da 100 miliardi di neuroni che, grosso modo, per tutta la vita, costituiranno il suo patrimonio neurale. Anche la conformazione anatomica del sistema nervoso alla nascita è, in gran parte, costituita. Questo significa che, durante la vita embrionale, i neuroni si sono moltiplicati fino al numero prestabilito e sono migrati nelle loro aree specifiche. Nonostante questo, alla nascita la vita di relazione di quel “cucciolo” non ha nulla di specie/specifico, inoltre, sarà richiesto un tempo lunghissimo, rispetto ad altri animali, per realizzarsi. Durante i primi anni di vita di quel “cucciolo d’uomo”, l’esperienza a cui viene sottoposto, selezionerà i circuiti neurali funzionanti, ovvero le funzioni cerebrali, in quanto queste, sono prodotte da sistemi di circuiti e non da aree cerebrali. Sarà la selezione esperienziale a specificare il neurostato che garantirà lo specifico psicostato dell’individuo. Il processo di selezione dei circuiti è chiamato processo di Organizzazione Neurologica oppure di apprendimento (l’autismo, come tutti i quadri clinici secondari a diverso sviluppo neurologico, rientrano in un’ anomalia di questo processo organizzativo o di apprendimento). Alla nascita, i circuiti già organizzati e, dunque funzionanti, sono quelli del midollo spinale e della parte inferiore del tronco (bulbo). Tale organizzazione garantisce il tipico comportamento riflesso del neonato. Abbiamo visto l’organizzazione del riflesso rotuleo: l’informazione sensoriale (tensione tendinea) converge sull’inter-neurone per divergere a due nuclei motori, quello del quadricipite femorale (aumento del tono) e quello del bicipite femorale (riduzione del tono).Questo principio organizzativo “convergenza/divergenza” accompagna tutto il processo organizzativo del sistema nervoso. Inoltre, una volta che l’arco riflesso si è organizzato (sinapsi stabilizzata e mielinizzazione completata) l’informazione (attività elettrica nervosa), attraverso vie di conduzione (fasci di assoni) viene inviata ai neuroni dei nuclei superiori (tronco cerebrale, cervelletto, mesencefalo, talamo, corteccia). Dobbiamo tener presente, per progredire nella comprensione dei segreti del comportamento autistico, che, mentre sul piano sagittale il principio organizzativo è quello della convergenza/divergenza, sul piano longitudinale (nucleo nervoso evolutivamente più antico, con nucleo nervoso sovrastante) vigerà un altro principio organizzativo: quello rientrante. Questo significa che, quando un neurone gerarchicamente più “elevato” (ordine superiore) riceve un’ informazione da un neurone sottostante, il primo, attraverso un suo prolungamento, ritrasmette informazione al secondo, per regolarne il flusso ottimale (regolazione a feed-back). Inoltre, a livello ancora superiore (cortecce associative), ove non troviamo più neuroni raggruppati in nuclei, bensì disposti a rete, i circuiti neurali sono reciprocamente connessi, per mezzo di connessioni rientranti a breve ed a lungo raggio. Come possiamo intuire, il principio organizzativo del sistema nervoso mira, a far sì che,il flusso di informazione, che dalle vie sensoriali raggiunge la corteccia cerebrale venga, sia distribuito in più aree (convergenza/divergenza) che selezionato. Non ce ne siamo accorti, ma stiamo trattando i principi organizzativi della consapevolezza (informazione-integrazione).