Siamo tutti un po’ (o tanto) instabili.
L’idea che il nostro cervello sia immutabile o geneticamente cablato, per cui quando una noxa patogena ne altera la struttura ed il funzionamento, appartiene ad un passato oramai sepolto. Le neuroscienze ci presentano il cervello come un organo con vincoli biologici predefiniti (numero delle cellule nervose, migrazioni cellulari in aree prestabilite in quantità definita) ma, allo stesso tempo strutturato, nella sua organizzazione più fine, dalla sua costante interazione con il mondo (esperienza). Ciò vale non solo per le aree cerebrali direttamente connesse al mondo esterno, come le aree corticali sensoriali, ma anche per quelle aree evolutivamente più recenti o più anteriori, quali le cortecce associative secondarie e terziarie, ove le abilità astrattive umane trovano la loro genesi...