Siamo ormai sotto tiro, il Natale lo percepiamo nell’aria e la liturgia cerca di farci convinti che se il Signore è venuto duemila anni fa, e verrà nella gloria alla fine dei giorni, viene anche in quest’ora della storia, ma compare come ospite velato.
Dice Elia: “ Il Signore è venuto ma non lo hanno riconosciuto”
Il problema è del riconoscimento.
Per noi, conoscere Gesù non è poi tanto difficile: lo conosciamo nella liturgia, nella Bibbia, negli studi di teologia, nelle nostre meditazioni, nel tabernacolo; conosciamo il suo pensiero, la sua parola, la sua opera.
Il problema è riconoscere, che è molto più difficile di conoscere, perchè bisogna saper togliere il muro d’ombra, dice Ungaretti nella poesia La Madre.
Il nostro corpo è come il muro d’ombra. Quando il cuore si fermerà, cadrà il muro d’ombra e davanti al Signore comparirà l’essere profondo della nostra persona.
Cristo, ospite velato, facci capace di intuire veramente la tua presenza quando arrivi; bussa alla nostra porta, così quando noi busseremo alla tua, comparendo come ospiti velati dal nostro peccato, dalla nostra stanchezza, tu o Signore, ci possa conoscere ed accogliere.
(Don TONINO BELLO)
Il blog “AUTISMO FUORI DAGLI SCHEMI” nell’ultimo mese ha affrontato la questione centrale delle neuroscienze di inizio di questo terzo millennio: LA PERCEZIONE.
Abbiamo visto come il nostro modo di percepire determina il nostro modo di fare e come il tutto sia in intimissima relazione con la storia evolutiva (filogenesi), con la storia del neurosviluppo (ontogenesi) , con l’apprendimento.
Nella comunità dei neuroscienziati è opinione sempre più diffusa che, il conoscere sempre di più come l’uomo percepisce possa aiutare a farci comprendere meglio CHI SIAMO.
In questo periodo, in linea con l’avvento (nuovo inizio), il mio AUGURIO è che TUTTI potessimo “riconoscere” DOVE ANDIAMO.
“DOVE” mi piacerebbe andare in questo nuovo anno?
Solo attraverso l’EDUCAZIONE i nostri cervelli potranno essere plasmati in maniera tale da rendere il processo di cooperazione tra gli uomini, fenomeno ritenuto dagli antropologi quale vera essenza dell’umanità, sempre più fondato sul rispetto reciproco, sulla valorizzazione delle differenze e, soprattutto, sull’integrazione.
In tale ottica, anche i soggetti con quadri clinici di disfunzione neuronale, non rappresenterebbero una “questione privata” bensì una ricchezza, sia per la comunità che per la scienza.
BUONE NATALE A TUTTI.
Feliz
prospero año
y felicidad