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Non vediamo tutti allo stesso modo

La storia della nostra evoluzione non riveste un significato puramente “accademico”, poichè il passato permane nei Sistemi Nervosi, sia ontogeneticamente che filogeneticamente, pertanto, possiamo affermare che, il cervello è stato organizzato dal proprio percorso evolutivo.

I pattern comportamentali ancestrali giacciono nelle strutture cerebrali profonde che vengono inibite nel corso dello sviluppo ontogenetico (organizzazione neurologica)...

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Il cervello umano distingue il rumore dalle parole

Alexander Romanovic Lurija è stato uno psicologo ed un medico russo nato nel 1902 e morto nel 1977. Egli è stato uno dei maggiori esponenti della scuola di neuropsicologia sovietica.

La sua attività di ricercatore e di clinico fu enormemente condizionata dal desiderio di comprendere le relazioni tra alcune funzioni cognitive, quali la memoria ed il linguaggio, oltre ai meccanismi cerebrali a loro sottostanti, il tutto attraverso lo studio di soggetti cerebrolesi (in special modo traumatizzati cranici).

Per le sue idee, che lo portarono a prendere le distanze dai suoi colleghi comportamentisti della scuola di Pavlov, fu allontanato dall’istituto ove lavorava. Liberamente, formulò una teoria ove veniva radicalmente rivisionato il concetto di “sintomo”.

Per Lurija i disturbi del com...

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La teoria del filtro ci ricollega nella natura

Nell’ultimo articolo del blog abbiamo ricordato che, circa duecentomila anni fa e per settantamila anni, mentre in altre parti del continente africano le popolazioni di Homo sapiens si estinguevano via via che gelo e siccità falcidiavano animali e piante, i fortunati abitatori del margine meridionale dell’Africa (nostri antenati, dimostrato anche dal fatto che gli esseri umani hanno una diversità genetica molto bassa in confronto di molte altre specie con popolazioni di dimensioni e diffusione geografica minore) si cibavano con molluschi ricavati dal mare, smentendo la nostra convinzione che considera la moderna cognitività e le capacità mentali conquiste “dell’uomo moderno”(homo sapiens-sapiens).

Infatti, la raccolta dei frutti di mare era più difficile di quanto si possa pe...

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Dieta, batteri intestinali e funzioni cerebrali

Nell’articolo del 16 novembre scorso il blog si è soffermato sul microbiota, ovvero su quell’immensa popolazione di microrganismi simbiotici che convivono con l’organismo umano senza danneggiarlo, il cui insieme, negli ultimi anni, è stato paragonato ad un vero organo supplementare, implicato soprattutto nei meccanismi immunitari.

Secondo il parere di numerosi ricercatori, il vertiginoso aumento di alcune condizioni morbose (allergie, malattie autoimmunitarie), nei paesi più industrializzati, troverebbe la spiegazione più ovvia in una alterazione del microbiota.

Inoltre, vari studi tenterebbero a confermare un ruolo cruciale del microbiota e di una sua alterazione in una serie di disturbi cerebrali quali la depressione, il disturbo bipolare, la schizofrenia, il morbo di Alzheimer...

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