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Perchè i bambini, e non solo, non sanno resistere al cioccolato

Nell’ultimo mese il blog ha dedicato particolari attenzioni allo studio del Tronco Cerebrale (articoli sul sonno/sogni e sull’importanza della mappa corporea per la socialità), consapevole dell’enorme importanza svolta da questa antica area cerebrale nel processo di neurosviluppo e, sovente, trascurata dai cognitivisti.

Già alla fine degli anni ottanta del secolo scorso il premio nobel per la medicina, Gerard M Edelman, proponeva modelli teorici di neurosviluppo, grazie ai quali si prendevano le distanze da quei modelli cognitivisti unicamente focalizzati sui lobi frontali e sui circuiti motivazionali.

Per Edelman un’abilità cognitiva si identifica con una MAPPA GLOBALE che, come tale, rappresenta una struttura dinamica, composta da MAPPE LOCALI (circuiti senso-motori) connesse da ...

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Autismo e socialità

Nell’articolo precedente abbiamo visto come l’ossitocina (anche la vasopressina), pur contribuendo a  quella sensazione di unione, vicinanza o attaccamento, non può essere ritenuta generatrice della nostra socialità. Infatti, l’ossitocina, come la vasopressina, è una sostanza (peptidi) molto antica, comparsa almeno 700 milioni di anni fa (molto prima della comparsa dei mammiferi), con la funzione di regolare l’acqua ed i minerali degli animali terrestri.

Pertanto, nei mammiferi è stato il cambiamento  dell’Organizzazione Neurologica (soprattutto a livello di struttura) a determinare l’attaccamento e la socialità e non le molecole in sè.

Dunque, non esistono molecole dell’attaccamento, nè tantomeno sostanze chimiche della socialità, ovvero molecole che somministrate ad u...

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L’ossitocina e l’autismo

Qualche giorno fa (9 maggio) sono stato invitato, quale relatore, ad un convegno sull’autismo tenutosi nello splendido Salone Dei Marmi della bella città di Salerno. La sapiente regia della manifestazione è stata opera di Sergio Martone, con il quale ho potuto scambiare alcune opinioni e tra queste “quanto l’ossitocina potesse essere utile nell’autismo”. Di certo quest’ormone ha suscitato molto fascino in noi esseri umani, trattandosi della sostanza che determina l’attaccamento inducendoci a pensare che potesse svelarci l’antico dilemma umano: cosa dare agli altri e cosa tenere per sè stesso. Dilemma che ha accompagnato la nostra storia, pensando che Seneca definiva un errore sia credere a chiunque, sia non credere a nessuno.

Nell’articolo odierno e nel prossimo, il blog...

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I sogni ci aiutano a comprendere i disordini attentivi e di postura nei bambini autistici

Per prima cosa voglio dire grazie a tutte le lettrici e lettori che, da due anni (30 aprile 2016), danno vita al blog.

Un grazie particolare all’Associazione La Mano Tesa di Macerata per aver pubblicato, nel giugno scorso, molti articoli del blog in formato manuale.

Nell’articolo odierno provo a fare più chiarezza sul come, una migliore comprensione di alcune nostre “caratteristiche”, nello specifico il sonno ed i sogni attraverso una scienza del sonno, può contribuire a migliorare le nostre conoscenze sui disordini del neurosviluppo ed a consigliarci quali esami neurodiagnostici andrebbero effettuati, in epoca precoce, per questi giovanissimi pazienti. Inoltre, potrebbe esserci d’aiuto nell’intuire quali protocolli terapeutici prescrivere.

Per la biologia non vi sono dubbi, ...

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