IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) 4° giorno del nuovo inizio
Continuazione di ieri
Negli articoli precedenti (tutto il mese trascorso insieme) ho più volte scritto che nell’attività di gruppo degli scimpanzè gli individui non lavorano insieme come un NOI, nel senso che hanno ruoli individuali anche all’interno di un obiettivo congiunto (esempio: catturare una preda).
Per questo motivo, molti studiosi di scienze sociali hanno parlato di “comportamento di gruppo nel modo-io”.
Circa cinque mesi orsono sono stato invitato (dai genitori) a fornire un mio parere diagnostico su un cucciolo d’uomo di 20 mesi di nome Lorenzo.
Quando sono entrati nel mio ambulatorio clinico, con Lorenzo c’era la mamma, il papà, una giovane zia e Marco il fratellino gemello.
Quale fortuna per me poter osservare contemporaneamente due fratelli di 20 mesi con diffe...
IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) 3° giorno del nuovo inizio
Continuazione di ieri
Ancora una volta l’antropologia e la psicologia dello sviluppo si mostravano i miei alleati più preziosi (ovviamente con l’anatomia e la fisiologia del sistema nervoso).
Intorno ai 7/8 mesi di vita, utilizzando il corpo (avendo provato ad arrampicarsi su un adulto ed essendo stati presi in braccio, in seguito alzano le braccia verso l’adulto, con sorriso o pianto, con l’imperativo di essere ripresi) i cuccioli d’uomo fanno richieste imperative (anche quando fanno cadere un oggetto e vogliono che l’altro lo rialzi).
Intorno ai 12 mesi di vita, con il dito indice (non più con l’intera mano) iniziano a condividere l’attenzione su situazioni esterne.
Questo significa che in quella fase del suo neurosviluppo, tra il 12° ed il 14° mese di vita, il cucciolo d’uomo ...
IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) 2° giorno del nuovo inizio
Continuazione di ieri:
Alcuni cuccioli d’uomo, intorno ai 14-18 mesi di vita, per una imprecisata noxa patogena, cominciano a manifestare una difficoltà clinica (chiamati non si girano, il linguaggio non si sviluppa, il loro sguardo drammaticamente cambia come anche la mimica emozionale) , e, progressivamente, vedranno compromesso il conseguimento delle tappe del nostro diventare “esseri sociali”.
Progressivamente, manifesteranno difficoltà sia nella sfera relazionale (apparente disinteresse per l’altro), che in quella della comunicazione verbale (linguaggio scarso o assente).
Se queste due categorie dovessero avere una genesi separata dovremmo ammettere che quel bambino è veramente sfortunato (avrà riportato nei primi mesi di vita due patologie differenti a carico dello stesso sistema, ...
IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) 1° giorno del nuovo inizio
1° giorno del nuovo mondo
Ci siamo lasciati nell’attesa della Pasqua con una stupenda poesia di Simone Cristicchi, che voleva essere un piccolo aiuto, un messaggio, una speranza per tutti NOI, ove viene immaginato l’atteso momento in cui l’ISOLAMENTO (argomento che sto cercando di trattare in termini biologici) finirà. Con esso finirà anche la preoccupazione, la paura, il dolore. Nell’attesa Cristicchi fantastica sul mondo che ci attende, ha sognato un “nuovo inizio di un nuovo mondo”.
Non ci sono dubbi.
La Pasqua è la richiesta di una disponibilità a lasciarci cambiare, a diventare “un uomo nuovo”, senza nostalgia dell’uomo vecchio.
C’è necessità di aprirsi alle novità della vita.
Per questo, pur essendo lo scritto odierno la continuazione dei precedenti, l’ho voluto “indicare” i...
AUGURI
“Questa notte passerà senza farci del male. Questa notte passerà o la faremo passare…….Questo tempo passerà senza farci del male. Questo tempo passerà o lo faremo passare….” (F. De Gregori, bellamore)
Uno scrittore latinoamericano diceva che gli uomini hanno due occhi, uno di carne e uno di vetro; con l’occhio di carne vedono ciò che guardano e con l’occhio di vetro vedono ciò che sognano.
Tutti sognano cose che forse non accadranno mai… Ma bisogna sempre sognarle, desiderarle, cercare orizzonti nuovi, aprirsi a cose grandi. Sognare che se si darà il meglio la nostra storia sarà diversa e noi saremo diversi.
Albert Einstein diceva: “beati i sognatori, gli idealisti, i teneri. Beati gli ingenui, i grandi che non hanno perso la voglia di sentirsi bambini nell’animo...
IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 31
Il dottor David F. Delacato (PHILADELPHIA U.S.A.) ha scritto per il blog “autismo fuori dagli schemi” quanto segue:
Nel 1974, mio padre Carl Delacato nel The Ultimate Stranger, The Autistic child (Arena Press, Novato, CA), propose una nuova teoria sull’autismo, oggi più di allora
destinata a fare molto rumore. Inoltre, coerente con questa teoria propose anche un trattamento neuroabilitativo.
La sua teoria si era sviluppata dopo molti anni di osservazione, prima in ambito scolastico con bambini con difficoltà di lettura, successivamente in ambito clinico
con cerebrolesi motori gravi e, poi, con bambini con severi problemi del comportamento.
All’epoca rivoluzionaria, in quanto in ambito scientifico nessuno aveva ancora preso le distanze dalle ipotesi Kanneriane della madre frigorifero, la ...
IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 30
La verità ci renderà liberi.
Ieri abbiamo visto che grazie alla plasticità del sistema nervoso, ed in particolare grazie alla notevole plasticità delle cellule nervose della F.R., comprendiamo la capacità di “potenziare le connessioni sinaptiche COMPENSATORIE laddove vengano perse connessioni anatomiche di vie specifiche ascendenti e discendenti”.
Circa una decina di anni fa, nella città di Milano ove mi trovavo per lavoro, per circostanze fortuite, incontrai un gruppetto di persone e tra queste c’era il dottor Gianfranco Morciano.
All’epoca non conoscevo il dottor Morciano e nemmeno avevo familiarità con la sindrome di Tourette...
IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 29
Gli anatomisti sapevano tutto.
Negli ultimi due giorni mi sono abbondantemente soffermato(anche se non sufficientemente per poter capire bene)
sul fatto che, visto il profuso albero dendritico dei neuroni della F.R., le vie ascendenti (periferia- talamo-cortecce sensoriali primarie), nel corso del loro tragitto (è più corretto dire “i potenziali d’azione che scorrono lungo queste vie nervose”), inevitabilmente, convergono su queste cellule nervose. Appare evidente che queste differenti vie ascendenti mandano, sui neuroni della F.R., collaterali che trasportano messaggi nervosi di genere diverso tra loro. Pertanto, sulla stessa cellula nervosa della F.R. convergono potenziali d’azione veicolati da vie visive, uditive, propriocettive, dolorifiche, termiche,ecc....
Io, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 28
Il nuovo (il giovane) “ha bisogno” del vecchio (del nonno).
Ieri abbiamo visto che la F.R. è un complesso di elementi neuronali che occupano tutto il tronco encefalico, dal bulbo al mesencefalo, tra loro connessi in modo da tracciare una struttura di tipo reticolare. Inoltre, abbiamo visto che la F.R. è connessa ad ogni area del S.N.C..
La particolare forma dei suoi neuroni consente, ai nuclei della F.R., di intercettare tutti i sistemi ascendenti e discendenti che transitano lungo il tronco encefalico, mentre la bipolarità degli assoni di queste cellule nervose consente loro di proiettare le informazioni in maniera diffusa a tutto il S.N.C., compresa la corteccia cerebrale.
Da anni, conosciamo che grazie a queste caratteristiche la F.R...