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Tanti auguri Carl

                                                                       

….”Guardare un bambino che, senza fine, si morde una mano o fa ruotare un portacenere in modo ipnotico; che fissa per ore, con lo sguardo vuoto, un granello di polvere; che urla, al vostro avvicinarsi, come un animale ferito; che si colpisce il volto senza fine o si spalma sul corpo le sue stesse feci, guardando per tutto il tempo diritto attraverso di voi, incute paura.

Questo è il bambino autistico!

Era ovvio che questo era il punto di partenza.

Ormai avevo tenuto sotto osservazione più di un centinaio di bambini che erano stati giudicati come autistici almeno una volta. Non potevo essere d’accordo sul fatto che i loro genitori, specialmente le madri, fossero, in qualche modo, meno emotivamente implicati o più “freddi” di quelli degli altri bambini che avevo in cura.

Questi bambini non erano psicotici. Erano cerebrolesi con gravi problemi sensoriali. Non riuscivano a sfruttare gli stimoli che giungevano al loro cervello dal mondo esterno. Una o più delle loro vie di entrata (vista, gusto, udito, odorato o tatto) era in qualche modo difettosa. Il loro strano comportamento ripetitivo era il loro tentativo, attraverso il ripetersi degli stimoli, di normalizzare quella o quelle vie. Questi bambini non erano autistici per cause psicologiche; si comportavano come facevano per motivi neurologici. Erano cerebrolesi!

Avevo finalmente decifrato almeno una parte del messaggio!

Dovevo provare la mia idea su gente informata.

La gente più informata che potessi trovare erano le madri dei bambini autistici. Presi una madre alla volta, col suo bambino, spiegai la teoria e poi la madre ed io osservammo il piccolo.

Sarò sempre riconoscente a quelle madri coraggiose che sedettero con me, divisero le mie paure e poi riuscirono ad insegnarmi tante cose. Quando capirono la teoria, si gettarono su di essa con ogni tipo di esempi, aggiunte e chiarificazioni tratte dalle loro esperienze con i propri bambini. Mi insegnavano i “veri” esperti: la madre di ogni bambino autistico. Mi invitarono nelle loro case. Guardai in ogni angolo delle loro vite per vedere se ci fosse qualche fattore psicologico che stavo trascurando: erano come qualunque altra famiglia, con le loro debolezze, la loro forza e i loro problemi. In nessun luogo riuscii a trovare qualche segno di rigetto, profondi problemi psicologici o mancanza d’amore. Ciò che trovai fu tristezza, poca speranza e frustrazione, tutto causato dallo strano comportamento dei bambini autistici”…….

ALLA SCOPERTA DEL BAMBINO AUTISTICO, CARL H. DELACATO, Armando Editore 1974

Ieri avresti compiuto 100 anni caro Carl.

Con immenso affetto

Ti saremo sempre riconoscenti.

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