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PERCHE’ IL CALCIATORE FA UN GROSSO RESPIRO PRIMA DI CALCIARE IL RIGORE?

Ogni giorno inspiriamo ed espiriamo circa 20.000 volte.

 Abbiamo tutti fatto esperienza che questi atti sono per la maggior parte stabili ed affidabili ed allo stesso tempo estremamente flessibili. Infatti, il ritmo del nostro respiro si adatta alle condizioni mutevoli, come quando ridiamo, mangiamo, parliamo, oppure in seguito ad intense emozioni. Allo stesso tempo, quando compiamo uno sforzo o ci concentriamo sul nostro respiro, attivando la muscolatura addominale, possiamo accelerare o rallentare il ritmo.

Tutto questo, lo sappiamo bene, dipende dal fatto che il diaframma (una cupola costituita da muscoli e tendini) si contrae ad ogni inspirazione e, spostandosi verso il basso, favorisce la dilatazione della gabbia toracica, agevolando l’ingresso dell’aria respirata...

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IL NOSTRO CERVELLO NON E’ SOLO UN SISTEMA COGNITIVO

Negli ultimi anni i progressi di conoscenza nel campo delle neuroscienze stanno radicalmente rovesciando la prospettiva dalla quale eravamo abituati a guardare il nostro cervello.

 Infatti, sempre più ricerche mostrano che il cervello, storicamente considerato la sede della memoria e delle emozioni, potrebbe dedicare molta meno energia a queste funzioni di ordine superiore rispetto a quella che impegna per monitorare gli organi, la fisiologia e il metabolismo del corpo così da mantenere l’omeostasi.

E’ quello che emerge da un interessante studio pubblicato su Mind numero 238 (ottobre 2024) dal titolo: L’asse cervello-corpo controlla l’immunità.

Partendo da uno studio del 2020 e pubblicato su Nature, il professor Zuker, docente di biochimica e neuroscienze presso la...

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QUANDO L’ARTE CI AIUTA A CONOSCERE MEGLIO ANCHE L’AUTISMO

                          

Da qualche decennio i tecnici del settore, all’unanimità, concordano nel considerare l’autismo in età evolutiva un disordine del neurosviluppo ovvero concordano nel considerare i segni e i sintomi la conseguenza di uno sviluppo “disordinato della rete neurale” del cucciolo d’uomo.

 C’è un altro aspetto che, da qualche tempo, è stato evidenziato e che di recente trova sempre più consenso: i soggetti con autismo evolutivo manifestano problematiche sensoriali.

Chi ha esperienza con i bambini con disturbo dello spettro autistico conosce bene che molti comportamenti “tipici” di questi bambini (ruotare oggetti, rimarcare i contorni, oscillare le mani o un laccio davanti agli occhi, giocare con l’acqua che scorre, g...

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