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Il contatto è necessario per lo sviluppo. PARTE TERZA

Le neuroscienze attuali hanno dimostrato, con i loro studi, come la carenza di stimoli sensoriali durante lo sviluppo, possa compromettere, non solo l’organizzazione neurologica nelle aree connesse alla periferia sensoriale, ma l’intero processo di apprendimento, causando modifiche delle abilità, oppure anomalie del comportamento. Allo stesso tempo, si è potuto capire che, una stimolazione supplementare può agevolare e facilitare il processo di Organizzazione Neurologica.

Inoltre, le moderne neuroscienze hanno fatto una scoperta che dovrebbe avere conseguenze pratiche, e condurre “fuori dagli schemi”, non solo la neuroriabilitazione, ma anche la pedagogia (neurodidattica), oltre che l’educazione: gli stimoli di una certa classe sensoriale, come il tatto, determinano un’ organizzazione neurologica ottimale anche nei circuiti cerebrali associativi, conducendo ad un miglioramento, in una moltitudine di funzioni quali, in primis, la motricità, sia grossa che fine, oltre che nell’apprendimento e nella memoria. Questo vale per tutti i mammiferi (organismi con corteccia cerebrale estesa), ad esempio i topi manifestano una preferenza innata per gli ambienti ricchi di stimoli e, sono proprio tali stimoli, a determinare la crescita ed il funzionamento del loro cervello (organizzazione neurologica).

Chiunque abbia esperienza in neonatologia conosce che, indipendentemente dai singoli e dalle differenti culture, tutti i neonati preferiscono essere dondolati, cullati, oltre che essere tra le braccia (tatto e sensazione di movimento). I neonati si calmano quando li si culla facendoli dondolare lentamente, o quando li si porta in giro, mentre, qualche settimana dopo, piace ogni forma di movimento ripetitivo. Inoltre, qualche anno dopo, l’incessante sete di movimento verrà soddisfatta da altalene, tricicli, bici e pattini.

Gli esseri umani di ogni età sembrano nutrire una passione innata per il movimento (per i napoletani la vita è il gioco del calcio).

Il fatto che, sia il movimento che il tatto siano le abilità che si sviluppano per prime e che siano fortemente dipendenti dagli stimoli ricevuti durante lo sviluppo, lascia intuire che, fin dalla nascita e per tutto lo sviluppo, l’essere umano possa andare in cerca di esperienze motorie che stimolino l’ulteriore sviluppo dei circuiti neuronali preposti a tali abilità.

Questo senso del movimento del corpo, come anche quello della posizione, è definito propriocezione. Esso dipende da segnali trasdotti da recettori sensoriali (tattili) posti all’interno dei muscoli, delle articolazioni, della pelle e veicolati sotto forma di attività elettrochimica (energia nervosa) lungo circuiti distinti nelle aree sottocorticali e del talamo, finendo per convergere nella corteccia cerebrale insieme ai segnali che arrivano dal sistema vestibolare (registra le variazioni nella postura della testa e del corpo rispetto all’attrazione gravitazionale terrestre e alla direzione del moto dell’organismo).

Nel corso dello sviluppo embrionale il sistema vestibolare e tattile anticipano la messa in funzione degli altri sistemi sensoriali. Grazie a tale sviluppo è consentita quella ginnastica prenatale (flessioni ed estensioni di testa, gambe, braccia, compreso il riflesso di Moro per compensare i bruschi cambi di posizione della madre). Anche un non addetto ai lavori è capace di intuire che le stimolazioni tattili più significative, nella fase embrionale, riguardano il tatto propriocettivo (profondo), mentre quello superficiale o epicritico e quello termico ricevono stimoli costanti (poco utili allo sviluppo). Sarà proprio il contatto ed il calore delle carezze che inizieranno a regolare la sete di movimento.

Tutto questo in quelle storie “a lieto fine”. Cosa succede invece quando una noxa patogena ha alterato il normale sviluppo del sistema nervoso, per cui un’area cerebrale risulta meno o più espansa della norma, oppure i sincronismi tra sensazioni differenti (tatto-vestibolo) non risultano funzionali?

Siamo pronti per discutere della clinica del tatto, ovvero del movimento.

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