Non appartengo nè alla schiera di persone che nella vita si sono sempre definite ottimiste, nè a quella dei pessimisti. Penso che una moltitudine di fattori, molti dei quali del tutto imprevedibili e non valutabili, possono, nel corso della nostra storia, farci “provare” un’ eccessiva esaltazione o una preoccupazione per ciò che deve accadere, ovvero per il futuro, sia immediato che remoto.
Anche per quanto riguarda l’autismo, pur consapevole che non bisogna mai farsi rubare la speranza, non appartengo al gruppo degli ottimisti ingenui. Resto della convinzione, anche sbagliando, che la speranza vada costruita.
In tale ottica, con immenso piacere, ho accettato l’invito rivoltomi dall’Associazione La Mano Tesa a prendere parte, tra tre giorni, al convegno che si terrà presso Abbadia di Fiastra-Tolentino (Macerata), dal titolo:” DSA, ADHD, AUTISMO…..UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE MIGLIORA LA SALUTE E LE COMPETENZE NEURONALI.”
In sinergia con il programma dei lavori, resto fortemente convinto che solo concentrando gli sforzi degli addetti ai lavori, compreso la famiglia e, soprattutto, integrando questi sforzi, la persona con autismo potrebbe avere una vita e non un supporto alla vita per tutta la sua vita.
A mio avviso, quello che riveste particolare interesse è il cercare di stabilire, con anticipo, i punti critici che emergeranno in questa “nuova era per l’autismo” (inagurata dal DSM5 che ha stabilito il disordine sensoriale nell’autismo, oltre alle sempre più numerose pubblicazioni da parte di soggetti con autismo), provando anche a dare risposte coerenti con le neuroscienze attuali.
In questa nuova era sarà sempre più chiaro e comprensibile ai molti che i disturbi del comportamento, così come il ritardo dello sviluppo del linguaggio e/o le stereotipie, non sono provocati dall’autismo, bensì dalla DISORGANIZZAZIONE NEUROLOGICA verificatasi nelle prime fasi dello sviluppo. I soggetti con autismo possono manifestare quadri clinici simili pur avendo disorganizzazione neurologica provocata da eziologie differenti. Allo stesso tempo, cause simili possono provocare quadri clinici differenti, qualora dovessero risultare alterate circuiterie neuronali differenti.
Nel disturbo comportamentale che emerge tra il 12° ed il 24° mese di vita l’anello anatomo-patologico centrale è rappresentato dai circuiti TALAMO-CORTICALI e dalle regioni ad essi connessi.
La consequenza funzionale di tale compromissione strutturale consiste in una ridotta attività inibitoria da parte di popolazioni di neuroni corticali provocante il disturbo DISPERCETTIVO ovvero sensori-motorio. Tale disfunzione modificherà sia la manipolazione che la successiva conoscenza del mondo circostante da parte dell’organismo. Contemporaneamente, lo stato di salute dell’organismo può modulare il livello disfunzionale, oltre che le capacità di recupero clinico.
La presa in carico del bambino con autismo deve essere precocissima (prima che le percezioni distorte modificheranno, attraverso la manipolazione del mondo, in maniera drammatica la circuiteria neuronale) ed essere a carico della famiglia. Compito dell’equipe sarà quello di dare alle famiglie tutte le informazioni, scientificamente aggiornate, sulla genesi dei disturbi comportamentali, sulle cause del ritardo del linguaggio, sulla demolizione di tutti i falsi miti legati al ritardo mentale, sulle strategie terapeutiche più coerenti con la clinica e con l’età del soggetto con autismo. Inoltre, compito dell’equipe sarà quello di favorire le cure del bambino, dalla riabilitazione alla didattica, favorendo così la relazione e l’inclusione sociale del bambino, consequenze del disordine dello sviluppo neurologico e non causali.
Non ci resta che partecipare al convegno.