Nell’ultimo articolo abbiamo iniziato a conoscere quelle strutture biologiche, capaci di trasdurre informazioni tattili (dolorifiche, termiche, propriocettive, meccaniche, viscerali) in energia nervosa, dette terminazioni sensitive o recettori tattili.
Abbiamo accennato al fatto che, alcune di queste terminazioni sono libere ovvero, si ramificano nel loro tratto terminale per costituire plessi e sono rappresentate prevalentemente da nocicettori e terminazioni viscerali, mentre altre sono corpuscolate. Queste ultime possono anche essere distinte come meccanorecettori (stimoli tattili e pressori) e termorecettori (recettori per il caldo e recettori per il freddo).
Questi recettori corpuscolati sono formazioni incapsulate da tessuto connettivo (il tessuto di sostegno) e prendono il nome dai ricercatori che per primi li descrissero. Pertanto, differenziamo i corpuscoli di Merkel (recettori tattili ad adattamento lento), i corpuscoli di Pacini (meccanorecettori a rapido adattamento), i corpuscoli di Krause , quelli di Golgi-Mazzoni, i corpuscoli di Meissner e quelli di Ruffini.
Ognuno di questi recettori riesce a trasdurre solamente una specifica informazione tattile e, attraverso una specifica via nervosa, condurrà verso il sistema nervoso centrale le informazioni. Nei centri nervosi le specifiche informazioni tattili verrano integrate per consentirci le sensazioni che abbiamo.
Importantissimo, per chi si occupa di disordini del neurosviluppo è lo studio di quei recettori localizzati a livello dell’apparato locomotore, capaci di trasdurre in energia nervosa le informazioni sullo stato dei muscoli, dei tendini e delle articolazioni: i propriocettori.
Troviamo specifici propriocettori situati in prossimità della giunzione tra muscolo e tendine (Organi muscolo tendinei del Golgi) che vengono stimolati dallo stiramento e dalla contrazione del muscolo scheletrico e propriocettori a livello muscolare (fuso neuromuscolare) che segnalano l’allungamento del muscolo.
Esistono anche altre suddivisioni dei recettori, alcune di queste vengono fatte in merito alla localizzazione del recettore (capsule articolari, legamenti, membrana sinoviale).
Oltre alle terminazioni periferiche sensitive vanno studiate le terminazioni periferiche dei nervi motori somatici e viscerali. Queste mettono in relazione le cellule nervose o neuroni con le fibrocellule muscolari scheletriche, cardiache, viscerali o liscie, ghiandole.
Le giunzioni neuromuscolari sono coinvolte nel meccanismo della contrazione muscolare, a questo livello l’energia nervosa diventa azione o comportamento. L’acetilcolina è la molecola chimica che consente tale trasduzione.
In prossimità della fibrocellula muscolare, i rami del neurone (fibra motoria) perdono la guaina mielinica per terminare con numerosi ramuscoli che andranno a costituire la vera giunzione neuromuscolare o placca motrice. Infatti, alla nascita troviamo una ridondanza di contatti tra il nervo motore e le fibrocellule muscolari. Sarà l’attività motoria svolta dopo la nascita a selezionare le placche motrici che sopravviveranno.
Il tessuto nervoso è costituito da cellule nervose o NEURONI, che hanno la capacità di condurre da una periferia all’altra (sensoriale-motoria) l’attività nervosa, oltre che dalla neuroglia, che svolge numerose altre funzioni.
E’ giunto il momento di cominciare a conoscere nei dettagli i mattoni del nostro S.N.C. ovvero i neuroni o cellule nervose.
E’ quanto faremo nel prossimo articolo.