Pazienti con due “anime”
L’articolo che state per leggere nasce da un profondo stato di frustrazione professionale generatosi nel corso di una mia consulenza clinica, nel pomeriggio di ieri. Per la prima volta, accompagnata dai suoi genitori, è entrata nel mio ambulatorio medico una bellissima bambina di quattro anni e tre mesi, di nome Gaia. La mamma aveva manifestato qualche timida preoccupazione quando Gaia aveva diciotto mesi, poichè il suo aggancio visivo era labile. Purtroppo, intorno ai due anni, la piccola ancora non pronunciava nessuna parolina, motivo per il quale iniziò a consultare qualche specialista. A distanza di due anni, da queste prime consulenze, mi è stato chiesto un parere clinico...