La nuova concezione proposta, ovvero l’approccio biocognitivo, considera il vedere, il sentire, il gustare, non dissimile dal “toccare”. Ad esempio, percepire al tatto una pipa o una palla consiste nell’usare la mano come strumento per esplorare l’oggetto, ovvero la pipa o la palla. Così come quando, strizzando una spugna facciamo esperienza della sensazione di morbidezza. Quest’ultima è intimamente connessa alla particolare interazione verificatasi con la spugna. Allo stesso tempo, l’esperienza visiva non è qualcosa “creata” dal nostro cervello (cognitivismo classico), ma consiste nell’essere coinvolti in un’ interazione visivo-esplorativa con l’ambiente...
Emozione ed Autismo (parte quarta)
Nel corso dell’evoluzione, di fronte a certi “stimoli”, specie quelli potenzialmente utili o pericolosi per la sopravvivenza, gli organismi hanno acquisito i mezzi per reagire, collezionando risposte denominate “emozioni”.
Dunque, le emozioni possono presentarsi in due tipi di circostanze: quando l’organismo PERCEPISCE oggetti e/o situazioni attraverso i suoi dispositivi sensoriali oppure, quando RICORDA (ripercezione o ricategorizzazione) oggetti e/o situazioni.
Quello che succede tipicamente in un’emozione è che alcune aree cerebrali inviano informazioni ad altre regioni del sistema nervoso, oltre che al corpo intero. Le informazioni viaggiano lungo due vie, una è rappresentata dal flusso ematico (attività ormonale), mentre l’altra è la via neuronale (attività elettrochimica)...