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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 17

Tutto andrà bene……. se cambiamo prospettiva.

Nessun bambino al mondo può manifestare e ricevere diagnosi di “disturbo dello spettro autistico” senza una disorganizzazione primaria di questo macrocircuito neuronale.

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E’ importantissimo, per comprendere, osservare che le frecce sono bidirezionali (circuito).

Chi è interessato a “conoscere” l’autismo deve necessariamente “conoscere” la clinica (psicostato) ed il circuito (neurostato).

Il blog “autismo fuori dagli schemi”vuole sottolineare che soltanto se cambiamo prospettiva…..tutto andrà bene.

Buon approfondimento.

Quando nel lontano 1° maggio 1996 fui invitato a Barcellona per partecipare ai lavori internazionali organizzati da Autismo Europa ricordo che molti ricercatori, con l’entusiasmo di chi veniva fuori d...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) Giorno 16

Dopo lo sguardo ed il sorriso viene il solletico.

Affermare che il bambino con disturbo dello spettro autistico abbia una modalità atipica di relazionarsi perchè un’anomala interazione corpo/cervello ha modificato il suo neurosviluppo, non significa disconoscere il ruolo svolto dall’apprendimento pedagogico e culturale (nel senso più ampio del termine) nel processo di acquisizione di importanti abilità e di indispensabili conoscenze per modulare le nostre relazioni sociali.

Ma, come ho ampiamente documentato, per prima cosa dobbiamo comprendere che una tipica interazione corpo/cervello è propedeutica per l’apprendimento pedagogico e sociale, e non viceversa (almeno per l’autismo).

Allo stesso tempo, affermare che i bambini con un disordine biologico sfociante nell’autismo no...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 15

“Fuori dagli schemi convenzionali”

In queste due settimane trascorse “insieme” ho provato a trattare il problema della relazione o del sociale nel bambino con disturbo dello spettro autistico.

L’ho trattato da una prospettiva “fuori dagli schemi”.

Infatti, non mi sono occupato di come misurare il “deficit relazionale” in quel bambino/paziente.

Non ho  attribuito quel “deficit relazionale” al fatto che il bambino in questione fosse autistico, per cui doveva per forza manifestarlo.

Non ho considerato quel “deficit relazionale” l’espressione di un deficit della capacità del bambino di leggere le intenzioni dell’altro...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 14

Le cose cominciano ad apparirci più chiare

Negli articoli precedenti abbiamo compreso che l’attenzione congiunta è una trattativa botta e risposta in cui due soggetti (ad es. madre-cucciolo d’uomo), nel corso della loro interazione, hanno sia obiettivi ed interessi condivisi che obiettivi ed interessi individuali.

E’ proprio per questo motivo che i due soggetti devono mantenere la propria attenzione congiunta.

Facciamo l’esempio di una mamma che infila le scarpe al suo cucciolo per uscire.

Ovviamente, è sempre indispensabile specificare l’età del cucciolo.

Senza un’ integrazione dei nuclei dei nervi cranici che comincia ad essere buona verso i nove-dodici mesi di vita (perchè le strutture corticali con le proprie connessioni cominciano ad esercitare un discreto controllo su...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) Giorno 13

Le fake news sono sempre in agguato.

Immaginiamo di incontrare una persona che ci pone una domanda.

Scusi, per lei che cos’ è la coscienza?

Penso che sia una delle domande più difficili a cui rispondere, anche perchè non potrebbe esserci una definizione unica (tutte le definizioni che ho trovato risultano insoddisfacenti e, talvolta, anche inadeguate).

Forse la risposta più ovvia (forse anche la più banale) è quella basata sull’introspezione: basta svegliarsi da un sonno senza sogni e rendersi conto del proprio CORPO e del MONDO che ci circonda.

In altri termini, rendersi conto di esistere.

Per non creare confusione in alcune lettrici/lettori che seguono costantemente il blog “autismo fuori dagli schemi” voglio solo ricordare che, con il termine introspezione definiamo quella n...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 12

Lanciare parole

Nel corso delle mie lezioni sulla filogenesi e sull’ontogenesi, ovvero sul come siamo diventati esseri umani, spesso ricordo ai presenti che senza le modifiche anatomiche e funzionali a carico degli arti anteriori (superiori per i primati), per le nostre carenze fisiche, difficilmente ci saremmo impossessati della terra (virus permettendo).

Infatti, grazie al lancio (grazie alla spalla!) abbiamo sperimentato che potevamo uccidere a distanza, superando la necessità del contatto fisico.

Successivamente, tutti abbiamo sperimentato che possiamo uccidere molto di più (socialmente) lanciando parole.

Un uomo senza la possibilità di pronunciare parole potrebbe essere paragonato ad un uomo senza proiettili prima di un duello armato di pistola.

Pertanto, nessuno deve meravigli...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 11

Il cucciolo d’uomo deve fingere

Quello che sto cercando di fare in questi scritti non è  voler negare che il disordine dello sviluppo del linguaggio nei bambini con autismo non sia importante oppure non condizioni negativamente la prognosi e/o lo sviluppo sociale  del piccolo.

Quello che sto tentando di fare è cercare di dimostrare alle lettrici e lettori del blog “autismo fuori dagli schemi” che il disordine dello sviluppo del linguaggio è conseguenza del disordine di altre abilità specifiche dei primati ( almeno scimpanzè e babbuini), anche se molto più sviluppate negli uomini.

Non è una faccenda secondaria, basti pensare che questa ipotesi, se fosse vera (in chiave biologica evolutiva è l’ipotesi più veritiera), da sola giustificherebbe l’insuccesso del trattamento logop...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica). Giorno 10

Prima che il cucciolo d’uomo parli

Prima di affrontare definitivamente quello che a mio avviso rappresenta la “madre di tutti i problemi” che caratterizzano la clinica dell’autismo: la genesi della PROSPETTIVA, voglio affrontare, con le lettrici e lettori del blog “autismo fuori dagli schemi”, un argomento storicamente fuorviante (grazie alle teorie innatiste, sia di matrice modulare: Comsky, che di matrice istintuale: Pinker): la COMUNICAZIONE.

Non possiamo avere dubbi, furono l’attenzione e l’assunzione di prospettiva (ovviamente furono le modifiche delle circuiterie neuronali che si verificarono nel corso della filogenesi a garantire, grazie allo sviluppo ontogenetico, le nuove abilità) a permettere all’Homo sapiens-sapiens di evolvere nuove e più efficaci (più adattive) f...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) Giorno 9

Le teorie che spiegano l’autismo

Quando nel 1992 incontrai per la prima volta, a Napoli, il dottor Carl H. Delacato e la sua famiglia, nacque in me il desiderio di occuparmi di “autismo in età evolutiva”. All’epoca, in qualità di neurologo, avevo esperienza esclusivamente con casi di “adulti istituzionalizzati con autismo”, ove la presa in carico era esclusivamente farmacologica.

Pertanto, avevo bisogno di un punto di partenza scientifico che, visto l’incontro con i Delacato, non poteva non essere che la teoria sensori-motoria (Delacato, grazie alle sue numerosissime osservazioni cliniche e, soprattutto, grazie alle sue brillanti intuizioni, aveva anticipato gli studi di Hubel e Wiesel, sostenendo che l’input sensori-motorio selezionava l’abilità o psicostato; pertanto, anc...

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IO, NOI, ontogenesi della relazione umana (tipica ed atipica) Giorno 8

Il segreto è la prospettiva

Da circa trent’anni l’autismo è stato considerato una condizione biologica secondaria ad una problematica cerebrale. In tutti questi anni i ricercatori si sono chiesti quale fosse la causa di questa “encefalopatia” e come questa causa avesse potuto generare quelle anomalie di neurosviluppo tali da poter giustificare i sintomi dell’autismo.

Mentre sulla ricerca della causa dell’autismo non abbiamo fatto molta strada, e anche sulle ipotesi eziologiche non c’è molta condivisione nella comunità scientifica, i ricercatori mondiali da tempo concordano sul fatto che una sinaptopatia o una connettopatia sia responsabile del quadro clinico.

Nonostante questa conquista scientifica dobbiamo registrare che le terapie proposte non hanno portato a notevoli...

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