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L’autismo potrebbe demolire l’ultimo baluardo della psichiatria.

Per alcuni storici, la psichiatria fu fondata nel 1790 da Philippe Pinel che lavorava presso l’ospedale Salpetriere di Parigi.

Infatti, il medico francese fu il primo a sostenere che i disturbi del comportamento non erano riconducibili a disturbi della morale e, pertanto, la psichiatria doveva essere considerata una disciplina medica.

Fino ad allora, solo i disturbi dovuti a danni visibili al cervello, quelli rilevabili all’autopsia, avevano un interesse medico e venivano etichettati come disturbi neurologici.

I disturbi del pensiero, come quelli dell’affettività e dell’umore, non sembravano essere associati a danni cerebrali rilevabili e, dunque, venivano considerati “difetti nel carattere morale” di una persona.

Pinel criticò aspramente queste concezioni, sostenendo che i di...

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Le infezioni possono provocare l’autismo.

A metà degli anni ottanta del secolo scorso sono stato spettatore ed attore di un cambiamento epocale nel campo dell’epilettologia. Laureato in medicina e chirurgia nel 1985 e specializzato in Neurologia nel 1989, sono stato iscritto alla L.I.C.E. (lega italiana contro l’epilessia) per circa un ventennio. In quegli anni, nel campo dell’epilettologia, si verificò, se non una rivoluzione, un grande cambiamento con conseguente cambio di paradigma.

Da allora non si parlò più di epilessia bensì di epilessie, e la classificazione delle epilessie divenne fondamentale per avere successo nella scelta del farmaco antiepilettico.

Inoltre, si fece maggiore chiarezza sull’eziologia delle epilessie.

Si lottò con forza per far comprendere che le epilessie non erano trasmesse geneticamente.

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Il cervello

Negli ultimi anni ho incontrato tanti giovani tecnici (psicomotricisti, logopedisti, educatori, psicologi, osteopati) che mi hanno manifestato il desiderio di ricevere più informazioni sull’ “autismo in età evolutiva”, per poter lavorare meglio con i loro giovani pazienti.

A tutti questi validi e simpatici professionisti ho dato un solo consiglio: “studia bene come è fatto e come funziona il più complicato oggetto mai costruito, il cervello”.

Infatti, l’autismo è sempre l’espressione di un’encefalopatia, ed il ritardo della scienza nella comprensione dell’autismo non può non spiegarsi che nel ritardo con cui abbiamo iniziato a conoscere la struttura ed il funzionamento del cervello.

Senza dimenticare che, nel corso della nostra storia, si sono dedicati allo studio d...

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Forse nel cervello non vi sono solo idee

Da qualche anno lo studio del microbioma intestinale e dei suoi effetti sul benessere umano, oltre che sul normale funzionamento cerebrale, ha riscontrato un interesse sempre crescente, sia nella comunità scientifica che nell’opinione pubblica.

E’ ormai noto che i batteri risiedenti naturalmente nel nostro tratto gastro-intestinale regolano vari processi biologici, tra questi: la digestione, il metabolismo, la protezione contro agenti infettivi ed infiammatori, oltre che la regolazione del sistama immunitario.

Numerose ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato che i batteri intestinali, influenzano il senso di benessere del neonato in quanto possono essere causa di coliche intestinali e di pianto, condizionano il peso (le persone obese hanno una minore diversità nella flora int...

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NEUROSVILUPPO: Le cellule della glia sono protagoniste

Anche se le discipline biologiche ci fanno comprendere sempre meglio che i geni non decidono del nostro futuro, l’opinione pubblica continua a sopravvalutare la genetica (spinta molto dall’atteggiamento di alcuni professionisti) arrivando a credere che il destino di ognuno di noi sia scritto nei propri geni.

Ovviamente, non sfuggono da questa “credenza” molte malattie di interesse neurologico (Alzheimer, disturbo bipolare, schizofrenia, autismo, ecc.), con il grosso rischio che, focalizzando le attenzioni esclusivamente sul fattore genetico (predisposizione), si perdono di vista i fattori di rischio (scatenanti).

Ad esempio, affermare esclusivamente che: quando uno dei due gemelli è schizofrenico, il fratello o la sorella avranno il 50 per cento di probabilità di esserlo nel caso d...

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AUTISMO, 5 consigli per sapere se un trattamento ha funzionato davvero.

Egregio Prof. Parisi,

in qualità di genitore di persona autistica adulta e assiduo lettore del suo interessantissimo blog, le invio un articolo trovato sulla rete e scritto dal Dott. Stepen M. Edelson del Centro per lo Studio dell’Autismo, Salem, Oregon U.S.A. che si interessa di sindrome autistica da moltissimi anni. Credo che il contenuto dell’articolo combaci perfettamente con le sue idee e con il suo modo di operare nei confronti dei genitori.

Nel rinnovare il mio più convinto apprezzamento sulla sua opera di diffusione delle nuove conoscenze sul cervello autistico, porgo cordiali saluti

Sergio Martone

 

Autismo. 5 consigli per capire se un trattamento ha funzionato davvero.

  Scritto da Stephen M. Edelson, Ph.D.

Centro per lo studio dell’autismo, Salem, OREGON (U.S.A.)

Ci sono ...

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2019: autismo,da quali certezze si parte?

Sono trascorsi settantasei anni dalla prima diagnosi di “autismo” e molte cose si sono conosciute in questi anni, anche se altre restano ancora difficili da comprendere.

Ad esempio, sappiamo con certezza che il quadro clinico tipico dell’autismo è secondario ad un’anomalia cerebrale, ma ancora non sappiamo, in molti casi, cosa l’abbia provocata.

Attraverso il blog “autismo fuori dagli schemi”, in questo primo articolo del nuovo anno, voglio fare il punto della situazione, sottolineando quali certezze scientifiche abbiamo conquistato sull’argomento.

Con la convinzione che è proprio da tali conoscenze che bisogna partire qualora volessimo ottenere nuovi ed importanti risultati.

E’ sempre bene ricordare che, fino agli inizi degli anni ottanta e, dunque, per quarant’anni, il ...

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Il nostro Natale

AUGURI DI BUON NATALE

“Il verbo si è fatto carne e pose la sua tenda in mezzo a noi”( Gv 1,14)

Non c’è nascita umana senza attesa, così come non c’è vita senza incarnazione.

Conoscere di possedere un corpo è una conquista biologica umana, non sufficiente a liberarci dai limiti della solitudine.

Dunque, dobbiamo considerare l’incarnazione umana come la storia di un AMORE, che ci ha coinvolti nel corso della nostra evoluzione, capace di liberarci dall’individualità per farci prigionieri della relazione con l’altro.

Eppure, è inutile girarci attorno: siamo diventati razzisti e ce ne vantiamo, convinti che questa sia la giusta dimensione politica e culturale che porterà benessere, giustizia e sicurezza.

Eppure, è inutile girarci attorno: siamo diventati bravi e ce ne va...

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Lo studio della barriera emato-encefalica ci aiuta a comprendere alcuni sintomi dell’autismo (rumore bianco)

Il Sistema Nervoso Umano è composto da circa 100 miliardi di cellule nervose o neuroni (sostanza grigia) e da cellule gliali (dal greco glia, colla) che circondano il corpo e gli assoni dei neuroni.

Una caratteristica importante dell’ORGANIZZAZIONE CEREBRALE è costituita dal fatto che cellule nervose con proprietà fondamentalmente simili, possono svolgere funzioni molto differenti in merito al tipo di connessioni  che stabiliscono tra di loro (connettoma), con i recettori sensoriali e con i muscoli.

Negli ultimi anni, le neuroscienze hanno studiato particolarmente le cellule gliali, che risultano essere da 10 a 50 volte più numerose delle cellule nervose.

Le cellule gliali rivestono numerose funzioni al “servizio” dei neuroni o sostanza grigia, alcune conosciute da tempo (funzione d...

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La continuità tra corpo e sistema nervoso ci aiuterà a comprendere gli autismi (parte terza)

Di sicuro, negli organismi viventi più semplici, che per tre miliardi di anni hanno popolato la terra da soli, non esisteva un sistema nervoso, mentre esistevano i precursori degli organuli che popolano il citoplasma interagendo tra di loro, ed esisteva una membrana cellulare.

Cinquecento milioni di anni fa comparvero le prime cellule nervose organizzate in reti (sistema nervoso).

In origine le reti erano molto semplici, simili a quelle della formazione reticolare del tronco cerebrale.

La loro funzione principale era quella di modulare la digestione, al fine di garantire l’omeostasi.

In effetti, come ricordato più volte negli ultimi due articoli del blog, gli organismi semplici possedevano già un complicato sistema omeostatico diretto a procurare e ad incorporare energie, a trasformarle...

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