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Sogni ed autismo

Nell’ultimo articolo abbiamo visto che, durante il sonno, il cervello attivo da un punto di vista elettrico lavora in assenza di serotonina e noradrenalina che, invece, mediano lo stato di veglia, regolando alcune funzioni cerebrali fondamentali per il nostro comportamento, quali attenzione, memoria, autoriflessione, che, proprio per l’assenza dei due sistemi chimici, scompaiono durante i sogni.

Abbiamo appreso che, nel sonno REM il cervello, pur essendo attivato elettricamente come nello stato di veglia, presenta, come abbiamo visto, un profilo chimico molto differente. In effetti, in presenza di bassi livelli di serotonina e noradrenalina, un’altra sostanza chimica, l’acetilcolina, media l’asperienza onirica (nel sonno REM il cervello risulta essere altamente colinergico)...

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La polisonnografia è utile nei disordini del neurosviluppo

Nell’articolo precedente abbiamo visto che, l’esperienza onirica (sogno), come l’esperienza consapevole, altro non è che la nostra consapevolezza (occasionale) di un’attivazione cerebrale durante il sonno.

Dunque, facciamo esperienza onirica perchè il cervello si auto-attiva nel sonno.

Chi ha la possibilità di osservare un bambino, oppure sta a letto con il proprio partner, può osservare la convessità della cornea muoversi avanti ed indietro sotto le palpebre chiuse, talvolta semiaperte. In questi momenti è sufficiente dare un colpetto al partner e chiedergli cosa stia sognando.

Tale comportamento è quello definito sonno REM (Rapid Eye Movement). Esso comporta sempre una intensa auto-attivazione cerebrale...

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Sonno e sogni

Abbiamo bisogno di mangiare e di non essere mangiati.

Inoltre, abbiamo bisogno di mantenere la nostra temperatura interna entro un intervallo stretto, con escursioni massime non superiori a 0,8 °C nell’arco delle ventiquattro ore.

In effetti, quali uomini del terzio millennio, avvertiamo come innocua la minaccia di essere preda (se non da altri uomini), ma pensiamo alle minacce di infezioni che, come la termoregolazione, necessitano di non essere deprivati del sonno.

In studi di laboratorio si è visto come, nei ratti privati del sonno compaiono ben presto (prima settimana) tendenze alle lesioni cutanee. Dopo poco, i ratti andranno sempre nell’angolo più caldo della loro gabbia (ricerca del calore)...

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Io so quel che fai….tu non sai perchè lo fai

Ho più volte ricordato che, nessuno può cogliere qualcosa di importante in biologia senza l’idea darwiniana di evoluzione per selezione naturale. Allo stesso tempo, ho sottolineato che, le neuroscienze moderne hanno come obiettivo quello di migliorare le nostre conoscenze sulla correlazione tra strutture neurobiologiche e comportamento, consapevoli che lo studio del cervello e della mente poggia sulla biologia dell’evoluzione.

Uno dei settori delle attuali neuroscienze più produttivo è quello che si occupa del “come prendiamo le nostre decisioni”, consapevoli che la nostra vita è una raccolta di “miliardi e miliardi di scelte”, dove, istante per istante, viene selezionato un solo risultato, rinunciando agli altri.

Di sicuro, se vogliono sopravvivere, tutte le specie vivent...

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La paura dei volti e lo sguardo sfuggente

Nel 1872 Charles Darwin descrisse le espressioni facciali usate dagli animali per esprimere emozioni, ciononostante, noi esseri umani non ci mostriamo molto bravi nel decifrare gli stati emotivi delle altre specie guardandone solo il volto, e non solo. Infatti, non lo siamo stati nemmeno verso i neonati ( lo studio sul dolore dei neonati, anch’essi senza linguaggio verbale, ma dalla mimica sviluppata, dimostrano come le loro smorfie sono rimaste indecifrabili ai medici) e non lo siamo, tuttora, verso bambini con problematiche del neurosviluppo (molti tecnici sono convinti che i soggetti autistici non “sentono” le emozioni, oppure che non fissano l’interlocutore con lo sguardo per il disagio di essere riconosciuti autistici).

Non vi sono dubbi, in natura, il volto ha un ruolo crucia...

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Le cure della mamma possono modificare il DNA

Articolo pubblicato dalla dottoressa Sara Parisi laureata in Biologia con concentrazione in Chimica, laureanda in Medicina

Seguo il blog sin dal primo articolo, pertanto, mi risulta molto chiaro che non è possibile comprendere alcun fenomeno biologico se non alla luce del processo evolutivo, che ha condotto alle forme di vita attuali e continua a modellare e rimodellare i genomi degli organismi delle varie specie e, attraverso questi, l’anatomia e la fisiologia e, dunque, anche i comportamenti.

La biologia evolutiva è imprescindibile dal pensiero di Darwin e dalle sue affermazioni, secondo le quali, tutte le specie viventi derivano da uno stesso gruppo di organismi primitivi vissuti un tempo (circa 3,8 miliardi di anni fa) e, per variazione (MUTAZIONE) e selezione naturale, si è verific...

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lo spirito è forte ma la carne è debole, Buona Pasqua 2018

Nell’ ultimo articolo (neuroni) ho accennato all’importanza delle idee di Cartesio (dualismo di sostanza tra pensiero e materia) nel modo di condizionare il pensiero, anche psichiatrico, nel mondo occidentale. Allo stesso tempo, è risaputo che, nella cultura occidentale, nessun filosofo ha determinato il nostro modo di “riflettere”, su determinate questioni, più di Platone.

Come più volte ho accennato, un biologo non può far ricorso alla scienza quando cerca verità assolute (la scienza rappresenta un percorso di conoscenza). Pertanto, in non pochi momenti della sua vita, rincorre ben altro.

Se qualcuno ha ascoltato o letto la Passione di Gesù tratta dal vangelo di Marco (Santa Messa della scorsa domenica) di certo ricorda il seguente passaggio: “LO SPIRITO E’ FORTE MA LA CARNE...

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NEURONI

Nell’ultimo articolo abbiamo iniziato a conoscere le terminazioni nervose, sia sensoriali che motorie.  Per quanto riguarda le prime abbiamo trattato i recettori tattili, ovvero quelle strutture capaci di trasdurre informazioni dal mondo, oltre che informazioni che generano dal nostro corpo, per trasferirle ad una specifica via nervosa, al fine di assumere un “significato”. Abbiamo appreso che, fin dalle prime fasi del processo di conoscenza, l’astrazione assume un grandissimo significato. Infatti, l’informazione sensoriale che “eccita” i recettori sensoriali è eccessivamente specializzata e, pertanto, sin dall’inizio richiede integrazione. Inoltre, abbiamo conosciuto che i recettori possono essere a rapido ed a lento adattamento...

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Principi di Organizzazione del Sistema Nervoso (quarta parte)

Nell’ultimo articolo abbiamo iniziato a conoscere quelle strutture biologiche, capaci di trasdurre informazioni tattili (dolorifiche, termiche, propriocettive, meccaniche, viscerali) in energia nervosa, dette terminazioni sensitive o recettori tattili.

Abbiamo accennato al fatto che, alcune di queste terminazioni sono libere ovvero, si ramificano nel loro tratto terminale per costituire plessi e sono rappresentate prevalentemente da nocicettori e terminazioni viscerali, mentre altre sono corpuscolate. Queste ultime possono anche essere distinte come meccanorecettori (stimoli tattili e pressori) e termorecettori (recettori per il caldo e recettori per il freddo).

Questi recettori corpuscolati sono formazioni incapsulate da tessuto connettivo (il tessuto di sostegno) e prendono il nome dai...

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Principi di Organizzazione del Sistema Nervoso (terza parte)

Riprendiamo lo studio delle strutture nervose, consapevoli che la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia del Sistema Nervoso rappresentano elementi necessari per poter comprendere le problematiche cliniche del neurosviluppo ed i relativi trattamenti educativi-abilitativi

Nei due precedenti articoli abbiamo familiarizzato con diverse strutture anatomiche del S.N.C., mentre il Sistema Nervoso Periferico (S.N.P.) è costituito dall’insieme dei nervi che connettono il nevrasse alla periferia (organi e muscoli). Il S.N.P. comprende un sistema somatico (muscolatura scheletrica) che regola la vita di relazione, ed uno viscerale o simpatico, capace di regolare la vita vegetativa.

I nervi del sistema nervoso somatico emergono dal S.N.C...

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