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E’ importante conoscere che il cervello è un organo cablato dal vivo

 

 Da qualche decennio le neuroscienze hanno definitivamente chiarito che il cervello è un sistema dinamico, che modifica costantemente i propri circuiti per rispondere alle caratteristiche dell’ambiente e alle capacità del corpo.

 All’interno dei nostri cervelli, i collegamenti tra i neuroni fioriscono, muoiono e si riconfigurano senza sosta. In altri termini, il nostro cervello cambia continuamente.

 Per tutto ciò, in questo preciso istante siamo un pochino diversi da come eravamo ieri e domani saremo ancora un pò diversi.

Le neuroscienze attuali ci hanno fatto comprendere anche altro, appagando quel nostro desiderio di conoscerci meglio.

 Ad esempio, abbiamo appreso che veniamo al mondo con un cervello in gran parte immaturo (in termini organizzativi).

 Di ...

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NON SI PUO’ SEPARARE CIO’ CHE E’ COLLEGATO


Nel corso degli ultimi cinque secoli si è assistito a diverse rivoluzioni scientifiche.

Nell’ambito delle neuroscienze la prima vera rivoluzione scientifica risale al 1906, quando l’impegno di Camillo Golgi e di Ramòn y Cajal ci fecero conoscere la cellula nervosa o neurone quale unità genetica, funzionale ed anatomica del sistema nervoso centrale.

 Nell’arco di qualche decennio si venne a conoscere che queste proprietà biologiche delle cellule nervose fanno sì che il cervello, lungi dall’essere un accumulo di cellule, diventi un sistema capace di organizzarsi e di consentire all’organismo di dar luogo a comportamenti di grande complessità.

Successivamente si apprese che il principio che regge tale organizzazione è la sincronizzazione, ovvero la formazione d...

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Underpruning favorisce l’autismo


Negli anni settanta del secolo scorso, mentre la maggioranza dei tecnici che si prendevano cura dei bambini con autismo iniziava ad affidarsi al comportamentismo per risolvere i problemi per i quali la psicoanalisi aveva fallito, altri studiosi decidevano di percorrere un sentiero molto più impegnativo ma estremamente eccitante: “esplorare i sentieri della neurobiologia per cercare di conoscere sempre meglio il Sistema Nervoso e, perché no, lo sviluppo della nostra vita mentale” (ritenuta inesplorabile e, dunque, non oggetto di studio dai comportamentisti).

Da questa prospettiva, si comprende il motivo per cui alcuni ricercatori cominciarono a raccogliere campioni di tessuto cerebrale umano dai cadaveri di bambini morti immediatamente dopo il parto, di adulti vittime di tra...

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LA SELEZIONE ESPERIENZIALE: il ruolo della genetica e dell’epigenetica nel processo di neurosviluppo.

 

Appunti tratti da lezioni tenute dal dottor Parisi sull’argomento.

Avevamo deciso di partecipare ad una serie di lezioni sulla “neurodiversità” e, sin da subito, abbiamo preso atto che siamo partiti da una provocazione: Chi siamo?

Coerenti con il tempo in cui viviamo ed operiamo (tempo in cui anche le neuroscienze provano a rispondere alla domanda) abbiamo accettato l’idea che “Siamo la nostra storia”.

 Per questo motivo ci stiamo impegnando nello studio sia della filogenesi sia dello sviluppo.

Perché, oggi, un neurofisiopatologo dovrebbe occuparsi di neurosviluppo che, da decenni, è stato oggetto di studio della psicologia?

Perché dal 1994 conosciamo che i nostri comportamenti o abilità (psico-stati), i nostri apprendimenti, devono necessariament...

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IL CERVELLO DEL BAMBINO AUTISTICO

Il blog autismo fuori dagli schemi offre alle lettrici e ai lettori il mio intervento al convegno del 3 e 4 novembre che si è svolto a Meta dal titolo: DISORDINE SENSI- MOTORIO, PERCEZIONE E INTEGRAZIONE SENSORIALE: IL TEMPO DI AGIRE

                           

-RINGRAZIAMENTI

-PRESENTAZIONE (questa storia nasce nel 1992 anche se il mio pregresso di NFP condiziona il tutto. Infatti, ricercavo i correlati neuro-elettrici che sono alla base dei disturbi della coscienza (epilessie) ed incontrai un personaggio, il dottor Carl H. Delacato, che dagli anni sessanta collegava la sensori-motricità con il neurosviluppo)

L’intervento che vengo a presentarvi, in effetti, trova la sua genesi nel 1906 quando Camillo Golgi e Santiago Ramòn y Cajal scoprirono l...

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DISORDINE SENSORI-MOTORIO, PERCEZIONE E INTEGRAZIONE SENSORIALE: IL TEMPO DI AGIRE

Il convegno del 3 Novembre e il successivo seminario del 4 novembre, si propongono di introdurre le conoscenze legate alla percezione visiva, uditiva ed ai “riflessi primitivi” in relazione all’integrazione sensori-motoria ed agli aspetti ad essa collegati dalla regolazione posturale, all’equilibrio, alla coordinazione, all’attenzione ed alla sfera cognitiva.

Si introdurranno terminologie ed argomenti attraverso un linguaggio comune a tutte le figure sanitarie, in maniera sistematica e multidisciplinare. Si definiranno le linee guida per uno screening di un problema visuo-percettivo, ponendo inoltre le basi per l’inizio di un approccio multimodale e multidisciplinare ai disturbi del neuro-sviluppo. Le due giornate sono aperte a tutti soprattutto alle famiglie e al mondo della scuola.

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L’INVITO DEL NEUROFISIOPATOLOGO

                                                         

 Coerenti con il nostro tempo, il tempo in cui operiamo, stiamo prendendo atto che è necessario un cambio di paradigma sia per conoscere meglio lo sviluppo della nostra individualità sia per prenderci “cura” di quei nostri cuccioli che manifestano segni clinici secondari ad un disordine del neurosviluppo.

Viviamo ed operiamo in un tempo ove il cervello umano, già da moltissimi anni, non è più “considerato” un semplice refrigeratore  utile per raffreddare il sangue surriscaldato dal cuore (Aristotele) ma, neppure, una scatola nera (comportamentismo) oppure una complessa e sofisticata corteccia cerebrale modulare e autonoma rispetto al resto del sistema nervoso (...

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IL NEUROSVILUPPO DALLA PROSPETTIVA DEL NEUROFISIOPATOLOGO

                        

Un neurofisiopatologo deve impegnarsi nel tentativo di provare a condurre il neurosviluppo (fisiologia), ed i disordini del neurosviluppo (patologia), tra le condizioni biologiche.

Questo significa, innanzitutto, che quanto viene osservato ed ascoltato, in ambito sia fisiologico sia patologico, non deve essere sottoposto all’interpretazione del tecnico (quel cucciolo d’uomo ha uno sviluppo psico-motorio nella norma oppure mostra un ritardo dello sviluppo psico-motorio oppure è autistico) ma deve essere spiegato in termini di anatomia e fisiopatologia del sistema nervoso, partendo dallo studio del tessuto nervoso (neuroni e cellule gliali)

Per questo, non possiamo progredire nello “sviluppo” delle nostre conoscenze e, tantomen...

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