Secondo la teoria di Ramachandran, alcuni circuiti neuronali, specie quelli localizzati nelle aree di confine tra i lobi posteriori della nostra corteccia, hanno la capacità di tradurre una rappresentazione sensoriale in un’altra (ad es. l’aspetto visivo di un oggetto in una rappresentazione acustica). Da ricordare che, tale capacità, è secondaria ai collegamenti sinaptici specifici dei neuroni e non a particolari proprietà biologiche delle cellule nervose in causa. Il giro angolare rappresenta un’area neurale ben preposta alle trasformazioni intersensoriali...
Il cervello parlante
Sottoponendo le ipotesi sulle origini del linguaggio ad un approccio neurobiologico evolutivo ovvero, biocognitivo, emerge che, i mutamenti nell’organo foniatrico, cioè nel tratto vocale, nell’innervazione della lingua, nel controllo del respiro, furono necessari ma non sufficienti, per la comparsa della comunicazione verbale per emettere parole dobbiamo “sincronizzare” con precisione la produzione del suono e , dunque, i movimenti della lingua e delle labbra. Per parlare, nel senso reale del termine, dobbiamo organizzare ulteriori strutture cerebrali capaci di “controllare la percezione”, al fine di consentire di dire ciò di cui vogliamo parlare...