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Il lobulo parietale inferiore sinistro

Nel mese scorso a Seul (Corea), circa 2000 scienziati di ogni angolo del mondo hanno partecipato ad un congresso mondiale di neuropsicofarmacologia,al fine di fare il punto sullo stato attuale della ricerca nell’ambito della malattia mentale. I ricercatori della Catholic University of Korea hanno presentato uno studio condotto su più di 800 giovani , ove veniva rilevata una correlazione positiva tra disturbi del sonno e dell’umore (depressione) e consumo smodato del cellulare, computer e smart phone (la rapida crescita economica dell’est asiatico ha portato i giovani ad una vera e propria dipendenza verso tali mezzi ).Questi ricercatori spingendosi oltre ,hanno studiato il cervello degli adolescenti dipendenti da mezzi tecnologici a confronto con quelli non dipendenti...

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Sono,forse parlo

Quando, nel 1992, iniziai la mia nuova avventura professionale occupandomi di autismo, era forte in me la convinzione che non avevo tempo da perdere poichè, la mia impreparazione era abissale. Per tale motivo, non solo cercavo di prestare la massima attenzione nel corso delle visite svolte da Carl Delacato, ma provavo anche a leggere quante più cartelle cliniche possibili, di visite pregresse...

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Come si è evoluto il linguaggio?

Il valore di sopravvivenza del linguaggio è senz’altro maggiore di quello di tante altre caratteristiche umane (senso dell’umorismo, arte, musica).Infatti, esso ci consente di comunicare pensieri ed intenzioni. Siamo una specie vivente che, come più volte ricordato nel blog, viene al mondo con un sistema nervoso estremamente immaturo. Necessitiamo di assistenza e cura per tempi lunghissimi della nostra vita. Da tale costoso investimento iniziale otteniamo un grosso vantaggio, quello di trasferire da un individuo  all’altro un enorme bagaglio di conoscenze e competenze. Questo processo di trasferimento, che etichettiamo con il termine cultura, si realizza grazie all’imitazione ed al linguaggio...

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Il linguaggio

Nessuno più disconosce (nemmeno il DSM) che i bambini con autismo presentano sintomi sensori-motori. Infatti, questi bambini, sovente, trovano inquietanti specifici stimoli sensoriali. Per esempio,determinati rumori possono scatenare in loro una violenta crisi di rabbia. Allo stesso tempo,possono mostrare inquietudine verso il cambiamento e la novità. Una gran parte di loro manifesta stereotipie o atteggiamenti “bizzarri” motori che possono andare da un costante dondolamento, ad un ripetitivo “sfarfallamento” delle mani.Altri, starebbero ore ed ore a giocare con la propria saliva su di un vetro, ad una certa luminosità...

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Stereotipie-compulsioni-automatismi

Luca ha 8 anni, non ha mai lasciato il “filo” dalle sue mani. Talvolta trattasi di un laccio di scarpa o di un filo di spago o ancora di un caricabatterie. E’ abilissimo a muoverlo continuamente.

Roberto invece trascorre, lasciato a sè stesso, intere giornate a giocare con l’acqua che scorre dal rubinetto.

Giuseppe ha 12 anni, da tempo raccoglie bottiglie di plastica, le mette sulla pancia e schiena , sotto la propria maglietta.

Tantissimi trascorrono il proprio tempo aprendo e chiudendo porte, oppure mordendosi le mani o, ancora, allineando macchinine ed altri oggetti sul bordo di un tavolo.

Sono tutte stereotipie.

Per i tecnici sono caratteristiche patognomoniche dell’autismo. Io sto fuori dagli schemi. Questa risposta non mi soddisfa...

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Neuroanatomia e Neurofisiologia della stereotipia

Ho sostenuto che la funzione centrale e primordiale del cervello è la ricerca di conoscenza. La realtà esterna, “esiste”, per come ci “appare” ovvero per come “la conosciamo”. Possiamo conoscere solo ciò che, in termini di fotoni oppure di vibrazioni, o ancora di pressione, o di sostanze chimiche capaci di stimolare olfatto e/o gusto, può essere trasdotto dai nostri recettori sensoriali. Dopo questa conversione (energia fisica trasdotta in energia nervosa) i potenziali d’azione percorrono i vari circuiti neurali. La consapevolezza di avere quella conoscenza, dipende dall’organizzazione dei circuiti talamo-corticali. A tale livello si organizzeranno dapprima le aree più esterne e posteriori della corteccia (quelle intimamente connesse ai neuroni talamici)...

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La stereotipia (parte seconda)

Indipendentemente da tutti i nostri concetti di libertà e/o di “esseri liberi”, una persona con una vista normale ed un cervello altrettanto “normale” non può stabilire che, l’attività elettrica dei suoi neuroni, generatrice del colore, non entri in gioco, per cui, non vede i colori quando apre gli occhi. Allo stesso tempo non possiamo scegliere di guardare fuori e vedere il cielo bianco e nero (i tifosi delle squadre di calcio senza colore potranno comprare tanti buoni calciatori ma non proveranno mai questa emozione). Il colore è il risultato di un’ organizzazione neurologica sviluppatasi durante l’evoluzione utile per dare un senso ai segnali in arrivo e, dunque, per acquisire la conoscenza di un particolare attributo del mondo...

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Stereotipia ( parte prima )

Una delle caratteristiche cliniche tipiche dell’autismo è rappresentata dalla stereotipia. Da sempre la presenza di stereotipia ha “condizionato ” chi ha convissuto con l’autismo, allo stesso tempo, i tecnici non hanno mai affrontato la problematica in termini scientifici.

Perchè un bambino con autismo presenta stereotipie?  Perchè non tutti i soggetti diagnosticati autistici presentano stereotipie?  Quali sono i correlati neuroanatomici e fisiopatologici delle stereotipie ?  Perchè una terapia con S.S.R.I. e/o neurolettici fallisce sempre nel trattamento della stereotipia?

Nessun professionista che intenda occuparsi di autismo, allo stato, può sfuggire a tali domande e non fornire, ai familiari di un bambino con autismo, risposte scientificamente corrette.

La stereotipia...

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Articolo 8

Articolo 1 : trattandosi di un’anomalia del comportamento non può essere proponibile un approccio al ” problema ” che non sia in termini neurobiologici. Allo stato, solo attraverso la neurobiologia lo studio del comportamento umano è reso sondabile e trasparente.

Articolo 2: non esiste un’unica causa nella genesi di tutti i quadri clinici diagnosticati “autismo”. Per tale motivo è necessario che la comunità scientifica si impegni nel classificare gli autismi ai fini terapeutici e prognostici.

Articolo 3: la tipicità neuroanatomica specifica dell’autismo consiste in un’alterazione della connettività tra neuroni, talvolta evidente sin dalle prime fasi dello sviluppo.

Articolo 4: le ipotesi di trovare un sistema specifico dell’autismo si sono infrante...

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