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LA CORTECCIA CEREBRALE “DETRONIZZATA”.

A metà del secolo scorso il dottor Carl H. DELACATO dedicò circa un ventennio allo studio dell’autismo. I risultati di questa ricerca, soprattutto clinica, furono esposti nel suo libro “ Alla Scoperta Del Bambino Autistico” (Armando editore 1974). Delacato, grazie ai suoi studi, giunse alla conclusione che i bambini autistici dovevano essere studiati come bambini con danno neurologico. Inoltre, ipotizzo’ che i comportamenti “autistici”, come anche il disordine dello sviluppo del linguaggio ed il disordine della socialità, dovevano essere studiati come la conseguenza di un’anomala sensorialità provocata dal danno neurologico. Per questo motivo, per Delacato, compito primario del tecnico doveva essere quello di considerare l’autismo conseguenza e non causa del problema...

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Malattie mentali o patologie auto-immuni?

Già duemilacinquecento anni fa, al tempo di Ippocrate, alcuni disturbi del corpo (somatici) venivano associati a disturbi severi del comportamento e viceversa. Nei due secoli scorsi sono state numerose le circostanze in cui, in seguito a malattie provocate da batteri patogeni (febbre tifoide, sifilide, tubercolosi, febbre spagnola), si è osservato che le infezioni (malattie del corpo) potevano, talvolta, accompagnarsi a “disturbi mentali” simil-schizofrenici...

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LA DISTONIA FOCALE: QUANDO L’USO ECCESSIVO DEFORMA LA STRUTTURA

Non sono pochi i musicisti che, dopo un programma di studio esigente con esercizio delle proprie abilità, soffrono di disturbi del movimento quali spasmi e dolori di movimento alla mano.

I medici definiscono “distonia focale” questa patologia che è generata da una stimolazione eccessiva di una singola parte del corpo. Il termine focale, per l’appunto, indica che i problemi interessano un singolo gruppo di muscoli. Talvolta rappresenta un serio problema, infatti, i musicisti colpiti perdono rapidamente il controllo motorio fine sulla parte del corpo coinvolta nella produzione musicale (mano, bocca). Ovviamente può presentarsi a vari livelli di gravità.

Quello che è di notevole interesse, specie dalla prospettiva di chi si occupa di neurosviluppo e di plasticità neuronal...

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Dalla genetica al connettoma.

Lo sviluppo del sistema nervoso.

Per le moderne neuroscienze non sembrano esserci dubbi: le origini dei disturbi dello spettro autistico o degli autismi risiedono nell’anomalo sviluppo del sistema nervoso. Come più volte ho ricordato, attraverso gli articoli del blog, questa conoscenza non è di secondo ordine e dovrebbe rappresentare un punto di partenza anche per le proposte terapeutiche, oltre che per la ricerca.

Ovviamente, dobbiamo prendere atto che siamo ancora molto lontano dal poter affermare che tutto ci è chiaro e, dunque, dobbiamo continuare a ricercare. Ancora molta strada, ad esempio, deve essere percorsa nel tentativo di comprendere i fattori che generano il disordine del neurosviluppo (autismo)...

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RIESAME CRONOLOGICO/SCIENTIFICO DEGLI APPROCCI TERAPEUTICI AI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO.

Il problema del neurosviluppo.

Da circa un ventennio i ricercatori in neuroscienze ci confermano che la clinica dell’autismo (disturbo dello spettro autistico) è secondaria a un disordine dello sviluppo del connettoma (neurosviluppo).

In ambito terapeutico-riabilitativo tale acquisizione non doveva restare una conoscenza di secondo ordine. Tutt’altro.

In effetti, ad un esame dell’attuale situazione del disturbo, bisogna riconoscere che è stata commessa una grave mancanza: di fronte a questa conoscenza non si è ritenuto importante studiare come si sviluppa il connettoma umano (neurosviluppo).

Eppure i tempi erano maturi.

Infatti, l’approccio psicoanalitico (basato sull’introspezione e, pertanto, prettamente soggettivo) era stato totalmente spazzato via dal c...

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Le radici biologiche della nostra anima razionale (parte seconda).

 A livello macroscopico, rispetto ai cervelli dei mammifari non primati che hanno due principali regioni nella corteccia prefrontale (regione orbito-frontale e corteccia cingolata anteriore),i nostri cervelli hanno tre regioni prefrontali (in più la corteccia prefrontale laterale).

 Conosciamo che queste aree si attivano in presenza di stimoli esterni gratificanti e sono abilitate a valutare gli stati interni del corpo. Sappiamo anche, che nei nostri cervelli la corteccia parietale posteriore e la corteccia temporale sono più voluminose rispetto a tutte le altre specie. Inoltre, si è visto che nell’uomo le tre aree prefrontali sono iperconnesse con le cortecce parietali e temporali come in nessun’altro sistema nervoso centrale.

A livello microscopico, invece, sappiamo che...

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Le radici biologiche della nostra anima razionale (prima parte).

Affermare che ci distinguiamo dalle piante e dal resto del creato perchè siamo gli unici a possedere un’anima razionale o ragione non può soddisfare l’uomo del terzo millennio.

Per noi, la sfida è quella di provare a conoscere la natura biologica della nostra anima razionale, di come si è sviluppata nel corso dell’evoluzione e di come si sviluppa nel corso della nostra vita.

La mia non è una questione filosofica. Infatti, queste conoscenze potrebbero consentirci di migliorare le cure a coloro che manifestano un disordine dello sviluppo delle nostre abilità mentali.

Da 30 anni sono impegnato nel tentativo di provare a conoscere come diventiamo un organismo altamente cognitivo, da una prospettiva biologica.

Bisogna fare subito una precisazione: nulla in biologia ha s...

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Dal circuito sensori-motorio alla lateralità: “Come apprendiamo e come dimentichiamo i nomi”

“Il cervello sembra la via maestra per trasferire l’attività nervosa al sistema motorio dell’animale” Sir Charles Scott Sherrington.

Come la maggior parte degli eventi evolutivi, i neuroni non sono comparsi all’improvviso. Infatti, le cellule nervose sono state modellate gradualmente da piccoli cambiamenti occorsi durante il passaggio da organismi multicellulari semplici (spugne) ad organismi multicellulari sempre più complessi (meduse). Per i biologi evoluzionisti, il vantaggio di possedere neuroni sarebbe stato notevole. Rilevare la luce, nutrirsi, riprodursi, seguire una direzione, mantenendo separate le cellule sensoriali da quelle natatorie, specie per organismi voluminosi, non sarebbe stato facile...

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